L’inventore di Lampedusa
Storie Di LAMPEDUSA
I ragazzi di oggi tendono passare il loro tempo libero con il loro cellulare, connessi con tutti e con nessuno. Forse quelli di Lampedusa no, in un paradiso come questo sarebbe tempo sprecato! Di sicuro i ragazzi del dopo guerra non avevano davvero nulla con cui giocare, quindi esploravano l’isola alla ricerca di qualcosa in particolare con cui trascorrere i loro pomeriggi. Fu così che un giovincello di nome Michela Casano, insieme al suo amico, Matteo Hernandes pensarono bene di costruire un missile. E lo fecero davvero: nel 1947 a Lampedusa si trovava parecchio materiale inesploso, così i due ragazzi pensarono di utilizzare un tornio, che si trovava a casa di un loro parente, per creare il missile: inserirono un tubo piccolo dentro uno più grande, misero dentro della polvere da sparo recuperata dai proiettili trovati in giro, accesero la miccia e si nascosero. Il missile esplose veramente! Fortuna o sfortuna volle che si trovavano a passare di lì due carabinieri in bici che, non appena video i due ragazzi fuggire per la paura, li inseguirono. I ragazzi a piedi si precipitarono giù lungo la collina in cui si trovavano e, furbamente, si divisero per mettere in difficoltà i carabinieri. Questa volta per fortuna, la casa di Michele Casano era non lontana da luogo in cui si trovava così, vedendo la madre stendere i panni, prese al volo una maglietta, la cambiò e pochi istanti dopo passò uno dei due gendarmi, che chiese proprio a lui se aveva visto un ragazzo con la maglietta rossa! Michele disse di si e lo mandò lontano da lui! Quando si dice il genio! Michele Casano a Lampedusa è ancora ricordato per avere dipinto diversi scenari per l’opera de Pupi a Lampedusa .