Lampedusa, isola di quiete
LAMPEDUSA
Lampedusa, così sola e solitaria in mezzo al mare, è scelta sempre come meta turistica per le sue spiagge pulite e brillanti, per il suo mare azzurro e splendente, per le numerose baie e calette che permettono ogni giorno di visitarne una senza andare due volte nello stesso posto; per i suoi fondali dove fare snorkeling e avere la sensazione di essere ai caraibi, per le gite in barca dove si può mangiare il pesce fresco appena pescato. Ma è anche quell’isola dove, soprattutto d’inverno, si può passeggiare per ore e sentire il vento che soffia e racconta, sentire il rumore dell’erba che narra la storia viva dell’isola, e non sentirsi mai soli o isolati. Si può guardare le onde infrangersi mai uguali sulle scogliere scrutando l’orizzonte, sentire il profumo delle erbe spontanee che fanno da protagonisti su un palcoscenico che ha cambiato sceneggiatura e storia nel corso dei secoli.
Nel silenzio si possono sentire le voci di arabi, romani, pirati e corsari, ma anche dei soldati della Seconda Guerra Mondiale. Infatti passeggiando è possibile visitare le case matte, postazione militare a difesa del territorio, come quella di Cavallo Bianco posizionata nel lato orientale dell’isola a difesa del porto, che con le sue feritoie rivolte verso il mare, faceva da difesa all’isola di Lampedusa.
E passeggiando verso Capo Grecale all’improvviso si trova una panchina, ma non una comunissima panchina, ma una Panchina Gigante, che è affiancata da una scala da una scala che permette ai visitatori di salire, sedersi e godere del silenzioso il panorama che si stende sconfinato verso il resto del mondo.