“Uomo libero sempre caro avrai il mare”
LAMPEDUSA
Un racconto che narra l’esperienza viva e forte con il mare di Lampedusa è quello del dott. Armando Milioto, in un meraviglioso volume, “Isola d’alto mare” – Associazione World Sicilia, che racconta Lampedusa in tutte le sue sfumature.
I fondali di Lampedusa sono un mondo meraviglioso che solo chi ha la passione per la pesca subacquea può vedere. Nella sua narrazione il dott. Milioto racconta dell’esperienza del mare che visse per la prima volta, ancora studente universitario, ma amante del mare. Chi lo portò al largo delle acque lampedusane per la prima volta fu Antonino Sanguedolce con cui visse la prima esperienza di pesca: quel giorno infatti per la prima volte vide pescare da due sub due enormi cernie da venti chili ciascuna, e fu per lui un’emozione così indescrivibile che l’anno successivo si recò di nuovo sull’isola, ma con tutte le attrezzature per immergersi nei meravigliosi e incantevoli fondali di Lampedusa.
E così questa volta da vero sub, si immerse nel mondo sottomarino dell’isola, ma non più con Antonino Sanguedolce, ma con il figlio, un ragazzino di dodici anni che come un vero lampedusano conosceva i fondali come le sue tasche! Le immersioni non erano profonde, tuttavia gli permettevano di pescare ciò che bastava per procurarsi la cena della giornata.
La pesca subacquea fu per Milioto un’esperienza unica, come racconta, a cui seguì anche la pesca in alto mare insieme ai fratelli Totò e tonino Maggiore con cui provò l’ebrezza dei “pesci grossi”. Lì, racconta, provò cosa vuol dire essere davvero pescatori: stare lontani dalla terra ferma, dormire poche ore a notte e mangiare ciò che si trovava in cambusa, cioè pesce sottolio. E se fosse stato colpito dal mal di mare avrebbe dovuto tenerlo per sé. Tuttavia a questi pescatori, così come ogni pescatore lampedusano, si leggeva negli occhi la fierezza e l’orgoglio del loro lavoro, che a fatica gli permetteva di mantenere una famiglia.